autore Stefano Benni Margherita Dolcevita Feltrinelli 2006
Sono tentata di dargli un due perchè è il finale che rimane in testa e se non convince, se è catapultato da chissà dove, come in questa caso, si guasta il sapore del libro.
Margherita
Dolcevita è una ragazzina di quattordici anni e sei mesi, ironica,
cinica, fantasiosa e romantica con un cuore che funziona a modo suo e
la costringe a evitare olimpiadi e corse campestri. Scrive inizi di
racconti che non porta a termine e si cimenta in poesie volutamente
brutte. E' amica della bambina di polvere Abita in una villetta con i
genitori, due fratelli, il nonno e il cane Pisolo. Una famiglia un pò
scombinata . Madre soap dipendente, fuma virtual sigarette e colleziona
bollini della spesa. Padre aggiusta tutto. Fratello grande ultrà.
Fratello piccolo genietto innamorato della prof di matematica. Nonno , un paio
di volte a settimane, si incontra con una fantasma con cui si cimenta
in balli sfrenati.
Da un giorno all'altro, in un terreno confinante con la loro casa viene costruito il Cubo, con annesso giardino sintetico, è l'abitazione della famiglia Del Bene composta da due genitori e due figli più un maggiordomo e un cane feroce. Il cubo è strano così come la famiglia che lo abita. Sembrano sapere tutto della famiglia di Margherita e riescono a diventarne amici, fino poi a condizionare i genitori della ragazzina e l'intero quartiere. Chi si mette di traverso ai loro piani viene tolto di mezzo. Angelo, figlio dei Del Bene è diverso, suona la chitarra, cammina a piedi nudi, è sensibile, sembra conoscere gli oscuri progetti dei genitori che lo definiscono un matto e lo fanno entrare e uscire dalle case di cura. Margherita lo ama. Tutto sembra essere parte di un oscuro mistero, un piano ordito da una setta? Promozione commerciale portata all'estremo?
Chissà. Le pagine scorrono, sale la curiosità ed arriva il finale che non c'entra nulla con il resto, sbagliato, buttato lì malamente. Non si capisce nulla. La storia, fino a quel punto interessante, viene sporcata in maniera gratuita. Rimango con domande senza risposte, vittima di una storia interrotta.
Margherita Dolcevita meritava qualcosa di meglio.
Da un giorno all'altro, in un terreno confinante con la loro casa viene costruito il Cubo, con annesso giardino sintetico, è l'abitazione della famiglia Del Bene composta da due genitori e due figli più un maggiordomo e un cane feroce. Il cubo è strano così come la famiglia che lo abita. Sembrano sapere tutto della famiglia di Margherita e riescono a diventarne amici, fino poi a condizionare i genitori della ragazzina e l'intero quartiere. Chi si mette di traverso ai loro piani viene tolto di mezzo. Angelo, figlio dei Del Bene è diverso, suona la chitarra, cammina a piedi nudi, è sensibile, sembra conoscere gli oscuri progetti dei genitori che lo definiscono un matto e lo fanno entrare e uscire dalle case di cura. Margherita lo ama. Tutto sembra essere parte di un oscuro mistero, un piano ordito da una setta? Promozione commerciale portata all'estremo?
Chissà. Le pagine scorrono, sale la curiosità ed arriva il finale che non c'entra nulla con il resto, sbagliato, buttato lì malamente. Non si capisce nulla. La storia, fino a quel punto interessante, viene sporcata in maniera gratuita. Rimango con domande senza risposte, vittima di una storia interrotta.
Margherita Dolcevita meritava qualcosa di meglio.
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