Vasco Pratolini con una scrittura
svelta ci accompagna nel romanzo. Primo dopoguerra, San Frediano, borgo popolare di Firenze. Aldo Sernesi è un
giovane che nella vita ha sempre saputo fare i suoi interessi pur senza schierarsi. Somiglia all’attore
Robert Taylor, le ragazze iniziano a soprannominarlo Bob, stravedono per lui
che orgoglioso percorre le vie del borgo, il suo regno, consapevole di poter
essere, solo lì, qualcuno.
Bob corteggia, conquista, gioca
con le ragazze come con il boccino del
biliardo, attento a non spingersi oltre per non incorrere nelle ire di padri e
fratelli. E’ un vigliacco. Gina, vicina di casa, amica, è l’unica con qui si spinge più in là, salvo poi
abbandonarla per dedicarsi a Tosca, figlia del borgo,
impagliatrice di sedie, sincera passionale, giovane fidanzata che vorrebbe fargli mettere la testa
a posto. Ma Bob non può scontentare nessuna quindi corteggia la sartina
Silvana, si incontra con Bice e guarda, senza rimorso, al declino di Mafalda,
vecchia fiamma, che dopo il suo abbandono si dà alla bella vita.
Le ragazze di San Frediano sembrano aver perso il loro carattere orgoglioso. Subiscono le bugie di Bob, vengono prese e lasciate, ignare le une delle altre. L’autore non lesina giudizi, commenti, in questo racconto appassionato in cui rappresenta la sua città, la sua gente, con amore e partecipazione. Bob si sente sempre più forte, non nota i segni del cedimento, non capisce di aver tirato troppo la corda. Le ragazze, scoperti i suoi imbrogli, una sera, lo affrontano costringendolo a scendere dal trono.
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