Ci sono articoli che non vorrei dover leggere perchè penso che il giornalismo sia qualcosa di diverso, qualcosa di più di un insieme di accuse sparate alla ceca e scritte senza umanità, senza rispetto, nè comprensione. Ho letto quelle parole e mi sono indignata prima di tutti per i modi in cui sono state scritte.
Vanessa Russo è morta a Roma la settimana scorsa. Era appena scesa dalla metropolitana quando il suo occhio è stato trapassato dalla punta di un ombrello. L'ha colpita una ragazza immigrata che poi è scappata.
Questa uccisione ha impressionato molte
persone. Primo perchè pensare a una ragazza di 21 anni morta in questa
maniera tanto assurda mette una profonda tristezza, poi forse perchè si pensa
"avrei potuto essere io" la soglia della paura si abbassa, si viene
investiti da una forte sensazione di insicurezza, timore. La paura per
se, per la propria famiglia, non fa essere sereni. L'impressione di impunità
per chi commette reati è forte nel paese. La rabbia e il dolore si
confondono condizionando le parole.
In momenti come questi possono scattare anche delle generalizzazioni, pesanti e
ingiuste come spesso sono le generalizzazioni.
Il giornalista
provvede a stroncarle, poi giudica,secondo me, generalizzando il
comportamento di un quartiere: Fidene, riporto dallarticolo:
"il mondo di Fidene (un mondo, ha raccontato Marco Lodoli,
tutt’altro che degradato, e che anzi ha trovato «la sua piccola forma di
benessere e di organizzazione») si fonda, emblematicamente, sull’arroganza e
sulla xenofobia, sul qualunquismo e sul vittimismo, e proprio in nome di questi
«valori» condivisi esibisce la propria «sete di giustizia»."
A Vanessa è stato perforato
l'occhio però questo secondo il giornalista non dimostra la ferocia
dell'assassina. Esprime il suo giudizio su come sono
andate le cose e conclude il pezzo con un'altra generalizzazione:
L'articolo si trova qui LA BORGATA
DA PASOLINI
A VANESSA
L'arroganza e la presunzione di certi giornalisti è veramente insopportabile. A volte non ho più voglia di leggere il giornale, meno male che qualche giornalista fa ancora seriamente il uso lavoro. Ciao Giulia
Scritto da: Giulia | 05/05/2007 a 12:34
Ciao Giulia,
sono d'accordo con te.
un caro saluto
Pinky
Scritto da: pinky06 | 05/05/2007 a 14:26
"La vita nelle metropoli italiane si è fatta insopportabile non per l’inquinamento o il traffico o il rumore, ma per la maleducazione degli italiani." Riporto le tue parole perchè tutti dovrebbero riflettere su quanto hai detto. Nessuno pensa più ormai che l'educazione sia un valore aggiunto della persona. Oggi si vive a casaccio e non solo nelle grandi città, credimi. Mancano a tutti quei saggi insegnamenti sul vivere civile che prima davano i bravi genitori. E mancano anche a tanti giornalisti, purtroppo, privi anche di buon senso!
ciao
Carmela
Scritto da: donnanonmoderna | 06/05/2007 a 09:41
Condivido il parere di Donnanonmoderna: la nostra civiltà è travolta dall'arroganza e dalla superficialità e certo giornalismo purtroppo si adegua.
Scritto da: Fabio | 06/05/2007 a 11:58
Ciao Carmela,
le parole a cui ti riferisci sono state scritte da Fabrizio Rondolino. Sono d'accordo con te l'educazione è un valore importante, che deve essere coltivato. Nell'articolo che ho citato non ho condiviso le generalizzazioni da lui espresse, ho percepito una mancanza di sensibilità che non ho apprezzato.
Grazie per il tuo intervento.
Pinky
Scritto da: pinky06 | 07/05/2007 a 22:45
Ciao Fabio,
coltivo la speranza che il giornalismo possa un giorno o l'altro dare il buon esempio. Le generalizzazioni che in questo articolo abbondano mi sembrano frutto di scarsa sensibilità e superficialità.
Pinky
Scritto da: pinky06 | 07/05/2007 a 22:55