Non so dire se dopo averlo letto prevale il rammarico o la speranza.
Gaspare Torrente è cresciuto in una piccola isola del sud Italia. Alle medie avviene l'incontro che gli cambia la vita. Madame Pilou, insegnante di latino sbarca sull'isola. Rimane colpita dalle capacità del ragazzo. Nel tempo libero gli insegna a fare le versioni, gli trasmette la passione per il latino. Poi madame Pilou va dai genitori di Gaspare e consiglia loro di farlo studiare, dice che è un ragazzo che merita.
Arriva il momento del distacco dall'isola. Gaspare e la madre partono per Torino, città d'origine di lei dove vive sua sorella Elsa, rimasta vedova, disposta a ospitarli.
Torino è un nuovo mondo, non molto accogliente. Gaspare dorme su un divano letto in soggiorno, si alza e prepara la colazione al buio per non disturbare nessuno. Poi via nella città semi addormentata a prendere i mezzi per arrivare a scuola. Qui inizia il confronto con professori che non riescono a valorizzare le sue qualità, con compagni che non capisce e che non lo capiscono, con la necessità di essere accettato. Fa domande strane tipo perchè i professori arrivano in classe in ritardo o quando si inizierà a fare le versioni. Prende voti ancor più strani. 10 di latino e chi l'ha mai visto. Non solo uno, una fila di 10 sfolgoranti che risaltano nel piattume della classe. No, non è un bel biglietto da visita.
Zia Elsa si accorge del disagio del nipote, lo paragona a una barca nel bosco. La madre no, è orgogliosa fiera di quel figlio che va a scuola. Non capisce la sua richiesta di vestiti e accessori. Hanno pochi soldi. Per non impensierire il marito, rimasto sull'isola a fare il pescatore, apre una piccola attività. Il ragazzo riceve la cintura di pesce, dono di Zia Elsa, must per essere alla moda. Ma arriva in ritardo quando ormai non la indossa più nessuno.
Gaspare pratica anche un'altra strada, smette di prendere bei voti e passa i compiti ai compagni. Convive con il peso dei sacrifici dei genitori per farlo studiare e la povertà. Sente di non poter tornare indietro, rimpiange la vita di prima. Perde un pò di se stesso, delle sue passioni sperando che questo basti. Ma questo non basta, non basta mai.
L'amicizia vera arriva quando inizia a parlare con "l'avulso Fulvio". Un ragazzo che vive l'intervallo attaccato ai termosifoni. Adora creare pelucchi,ha una particolare e bella famiglia legata dal rito della cioccolata, da bere insieme alle 5 del pomeriggio.
Gaspare va avanti nello studio, ha accantonato l'idea di diventare latinista anche se a tratti l'antica passione riaffiora. La sua vita cambia e si aggrappa a un hobby che diventa la sua ragione di vita su cui riversa il suo bisogno d'affetto. L'incontro con una persona che aveva perso di vista si rivelerà importante per far luce su se stesso e sulle proprie insicurezze
Chissà se Gaspare ha trovato un posto, il suo posto e ha smesso di sentirsi come una barca nel bosco...
Bel romanzo che fa riflettere, a tratti ci si può riconoscere nel protagonista.
Non conoscevo questo autore.
La recensione è molto interessante. In parte - come dici Tu - si ha la sensazione di rivivere situazioni che accomunano al protagonista.
Comunque ho deciso che lo leggerò anch'io.
Ci vediamo sull'Isola che non c'è.
Alessandro
Scritto da: Alessandro | 05/01/2007 a 20:38
Ciao Alessandro, grazie. Paola Mastrocola è una professoressa del liceo, collabora anche con LaStampa, era il primo libro che leggevo. Mi piacerebbe poi sapere le tue impressioni. Ok, ci vediamo sull'isola che non c'è, è un bel nome lascia spazio alla fantasia.
Pinky
Scritto da: pinky06 | 06/01/2007 a 00:22
ho letto questo libro con la mia classe: una quarta ginnasiale del liceo classico "Megara" di Augusta (SR) e siamo rimasti tutti molto contenti anche i docenti stessi, l'abbiamo comprato come libro di testo antologico. è UN LIBRO SIGNIFICATIVO E METTE IN RISALTO VARI ARGOMENTI IMPORTANTI DELLA SOCIETà ODIERNA, DIVERTENTE MA LASCIA UN SEGNO.
Scritto da: anna | 03/04/2007 a 14:42
Ciao Anna,
mi ha fatto piacere leggere le tue impressioni. Sono d'accordo con te.
Pinky
Scritto da: pinky06 | 03/04/2007 a 23:25
questo libro è veramente uno schifo...il protagonista è uno sfigato cronico, ridicolo e insulso....è proprio un caso disperato..però dai, ci ha fatto ridere..
Scritto da: anonime venete | 20/08/2007 a 17:19
questo libro è stato interessante, in quanto lungo la storia c fa vedere come una persona, e molto di più un adolescente, possa cambiare comportamento e abitudini a seconda della compagnia e dei ragazzi che frequenta.
inoltre è stato interessante poichè ci fa vedere il mondo dell'istruzione che in italia va sempre di più allo scatafascio!!!!
Scritto da: alessia e sara | 14/10/2007 a 15:05
Se vi piace la Mastrocola vi consiglio "Palline di pane", è un libro semplice, si muove con gli stessi tempi della vita reale, a tratti ci si specchia ed è profondamente delicato.
Scritto da: gi.gala | 09/03/2009 a 08:51
Se vi piace la Mastrocola vi consiglio "Palline di pane", è un libro semplice, si muove con gli stessi tempi della vita reale, a tratti ci si specchia ed è profondamente delicato.
Scritto da: gi.gala | 09/03/2009 a 08:52