Lo spensierato ciclista, vestito di stracci, spense la mia curiosità. Guardandolo con più attenzione mi resi conto che quelli che avevo preso per piccoli pezzi di stoffa erano in realtà dei fogli di giornale, tutti rigorosamente rosa, cuciti con fili d'oro e d'argento a formare un vestito. Le grandi mani nodose erano serrate sul manubrio. Il tempo non aveva scalfito quel sorriso beffardo. Divenne l'incubo delle mie notti insonni.
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