Venerdì sera stavo facendo una passeggiata, in centro, a Torino. Erano da poco passate le 22, da Piazza Castello mi sono mossa verso Palazzo Reale. L'aria era fresca. Ho pensato di passare dove il Duomo. Faccio per andare in quella direzione, giro l'angolo e mi trovo di fronte a uno spettacolo suggestivo. Le ombre della sera erano ormai scese sulla città. Un ragazzo siede davanti a un muro. La scenografia è essenziale: la sedia, un attaccapanni su cui è posto un vestito, 4 riflettori puntati sull'attore. intorno un piccolo pubblico seduto su dei cuscini posti sulla piazza. Mi fermo affascinata per sentire la storia di Mattew Smith un giovane orfano perseguitato dal sogno della madre e del nonno, di un libro di cui non riesce a leggere il titolo. Le persone che lo adottano vorrebbero farlo smettere di sognare. Lui fugge e inizia una nuova vita in America. Lo accoglie una ricca famiglia, diventa amico di Vincent. Si rende conto che cantando "Voglio un pappagallo, voglio solo un pappagallo da tenere sulla spalla che mi sia da testimon" può ottenere tutto quello che vuole. Diventa il leit-motiv della serata questa canzone a cui ogni volta Matthew aggiunge una strofa. La vita del ragazzo diventa difficile quando si trova, per una serie di coincidenze, a dover fuggire.Colpevole? Per molti si è colpevole. Prossima tappa Torino e il Piemonte, qui Matthew tra passato e presente cercherà risposte su chi gli sta intorno, su quel sogno mai finito. Fino a che per capire si dovrà di nuovo spostare vivendo così un finale sorprendente.
Lo spettacolo è fatto anche di ombre e luci, proiettate sul muro. E' bello, dura 1 ora e ti tiene incollata sul posto con la voglia di sapere come andrà a finire. Una storia surreale, misteriosa e quasi fosca che a tratti diventa rosa. L'attore cattura l'attenzione del pubblico con una recitazione coivolgente a più voci. A tratti si frappone l'intermezzo di un bambino a cui un anziano , forse lo stesso Matthew, vuole raccontare una storia e un caffè che non arriva mai a ebollizione. Sono arrivata in ritardo,ho perso i primi 10 minuti, mi è piaciuto molto lo stesso, assistere a uno spettacolo, così nel mezzo di una città, con gente che passava e sbirciava la scena incuriosita per poi proseguire la passeggiata. Mi è sembrato di fare un viaggio, per qualche minuto non essere più lì ma a New York, conoscere i bizzarri personaggi che con pochi tratti precisi venivano descritti, tali da vederteli quasi comparire davanti mentre la notte si stendeva su Torino. Poi è giunta l'ora di tornare a casa, il sogno è finito e mi ha lasciato un bel ricordo.
Teatro Stabile di Strada Lo spettacolo è organizzato in Piazza San Giovanni, di fianco al Duomo, ogni sera alle 22 fino al 17 luglio. E' possibile fare un'offerta a piacere, non obbligatoria. Info: http://www.ilbarrito.it/vogliounpappagallo.htm.
E' stata una grande emozione leggere il racconto di una storia fatto da chi l'ha ascoltata. E che bello il tuo racconto! La storia rivive in libertà nell'immaginario e nel ricordo del pubblico: utile oralità...
Come bellissimo per me è vedere nelle tue parole ciò che è accaduto quella sera in piazza, mentre io raccontavo. Sono felice che tu abbia partecipato pienamente allo spettacolo e sia riuscita a sognare. Ti ringrazio di cuore e ti auguro mille e mille soogni futuri, marco
Scritto da: marco | 15/07/2006 a 15:31
Ciao Marco grazie! Mi fa piacere leggere il tuo commento. Soprattutto grazie per lo spettacolo che hai realizzato, mi è piaciuto molto, sei stato bravissimo. E' stata una esperienza suggestiva, unica. In bocca al lupo per il prosieguo della tua carriera. Un caro saluto,
Pinky
Scritto da: pinky06 | 16/07/2006 a 23:01